Dana Tomsa Oberhoffer

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Aggiunto il 19 gen 2008

Awards


- Jack Daniel’s Single Barrel Art 2010 / ongoing exposure of the piece of the airport JFK New York until 2010 September 30.
- folder limited edition (99 pieces) lithographs Ter Caput 2009
- Artmajeur silver award 2010
- Jury's grand award, international art biennale of Rome 2004
- Manhattan art international showcase award – New York 1999
- The first international art biennale of Malta - distinction award 1995
- Artmajeur silver award 2009
- Charles Moulin international award Rome- spring award 1996
- Fiat Watercolor - silver star award Sala Borromini, Rome 1998
- Palazzo Barberini, Roma - international award (golden medal) Rome 1997






“A un fissato del Seicento come il sottoscritto i dipinti ove sono raffigurati cani fanno pensare a Michelangelo Pace “Il Campidoglio”, che ne realizzò di tutti i tipi e di tutte le razze per i Chigi e altri suoi committenti. Erano cani araldici, emblema del potere e del fasto di una grande casata, un esercito di umili e fedeli servitori di casa Chigi, il cui unico scopo in pittura era di esaltare l’amore per la caccia e la mania collezionistica dei padroni.

I dipinti di Dana Tomsa sembrano invece evocare ad una prima impressione e ad un approccio superficiale, atmosfere surrealiste e reminiscenze arcimboledesche. Ma osserviamo con attenzione questi strani e originali dipinti di tecnica mista.

Più che una umanità imbestialita sembra proprio si tratti di un mondo canino umanizzato, come rivelano gli occhi tristi e dolcissimi e l’assunzione di movenze tipiche della “razza superiore”. Forse perché rispetto all’ aggressività dimostrata dall’ uomo nei confronti della natura e del prossimo, gli animali ci sembrano oggi più umani e degni di fiducia. E’ questa la morale di Dana Tomsa? Proprio cosi. Credo che negli originali dipinti del pittore sia implicito un messaggio :la necessità di riacquisire una umanità perduta e un rapporto più armonioso con la natura, di cui siamo parte imprescindibile. Ecco quindi che tale galleria di ritratti canini, oltre che momento di piacevole contemplazione statica, diventa anche spunto di meditazione ."

Francesco Petrucci (2005), Conservatore di palazzo Chigi/Ariccia, architetto, storico dell'arte, esperto del Barocco italiano

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